Il giorno dopo Simona riuscì ad incrociarlo. Quella mattina l’uomo misterioso non fece il suo “spettacolo” alla finestra ma lei riuscì a capire ugualmente quando sarebbe uscito e come si fosse vestito.
Lo incrociò mentre a passo veloce si dirigeva alla vicina fermata della metropolitana. Senza farsi notare lo seguì a qualche metro di distanza, notando il suo modo di gesticolare mentre era al telefono. Anche se poteva vederlo solo di spalle avrebbe scommesso che stesse sorridendo. La sua voce era piacevole, non troppo bassa ma nemmeno fastidiosamente alta.
Mentre scese le scale per raggiungere la stazione affrettò il suo passo per avvicinarsi. Non voleva rischiare di perdere il contatto nella folla del primo mattino.
Lui era in un completo grigio chiaro, con una camicia azzurra e una cravatta scura, tendente al bordeaux, le scarpe ben lucidate nere e un inaspettato orologio colorato al polso destro. Altezza nella media, capelli corti e occhi marrone scuro.
Mentre il treno entrava in stazione rallentando, gli andò più vicino, giustificata anche dalla ressa dalle persone che volevano salire. Non aveva odori particolari probabilmente non si metteva il profumo né tantomeno fumava.
Lui non si sedette e lei, rimanendo sempre invisibile, si mise a suo fianco reggendosi al palo di sostegno.
Durante il viaggio notò come lui passasse il tempo cazzeggiando col telefonino, girando tra i social. Questo le permise, sbirciando, di capire come si chiamava.
In una delle fermate del centro lui scese insieme alla gran parte della gente sul treno e lei riprese il suo discreto inseguimento per cercare di capire qualcosa di più della vita di quel uomo.
Aspettò fuori da un bar che finisse il suo caffè e infine lo vide entrare in un palazzo di vetro. Per entrare ci voleva il badge e questo la fermò definitivamente. C’erano più società in quell’edificio, quasi tutte sembravano nel settore finanziario.
Prese nota dei vari nomi su un taccuino che aveva in borsa e soddisfatta fece ritorno a casa.
Non fu difficile rintracciarlo su almeno un paio dei maggiori social.
Ormai era nuovamente a casa. Accese il computer e tornò ad osservare la foto del profilo. Era scattata al mare, probabilmente in barca. Sorrideva e aveva gli occhiali da sole.
Lei ripensò alla mattina precedente, riuscendo questa volta ad associare il viso ai movimenti eccitanti di quell’uomo.
Fra le sue gambe sentì nuovamente un caldo e umido richiamo. Lasciò la presa sul mouse e cominciò ad accarezzarsi la fica. Gli occhi si socchiusero con l’immagine di lui ben impressa in testa. Lo avrebbe voluto fra le gambe, ma per oggi si sarebbe accontentata delle sue dita.